Robot di pulizia nell'industria


16.10.2023

“Che io voglia pulire in modo automatico o manuale, con il robot Wetrok mi basta una sola macchina. Questa flessibilità mi manca con i robot completamente autonomi.”

Andreas Furtmeier è direttore amministrativo presso l’azienda bavarese Furtmeier Gebäudeservice KG, operante nel settore della pulizia degli edifici. Ad aprile 2023 ha acquistato il primo robot per la pulizia: Robomatic Marvin di Wetrok. Nell’intervista, il responsabile per la pulizia degli edifici spiega perché secondo lui i robot parzialmente autonomi siano decisamente superiori ai loro colleghi completamente autonomi.

Sig. Furtmeier, lei ha da poco acquistato un robot per la pulizia. Perché?
Ora penserete certamente: il sig. Furtmeier vuole risparmiare sul personale. Tuttavia non è assolutamente questo il caso, anzi, è vero l’esatto contrario. Stiamo urgentemente cercando personale addetto alla pulizia adeguatamente formato! E proprio a partire da questa difficoltà e dall’emergenza legata alla mancanza di personale specializzato, abbiamo deciso di adottare una soluzione robotizzata. Vorremmo essere equipaggiati per il futuro.

Ma un robot può sostituire personale specializzato adeguatamente formato?
Assolutamente no! Non si tratta neanche di questo. Il nostro è un approccio lungimirante: vogliamo delegare al robot i lavori monotoni e ripetitivi come la pulizia dei pavimenti, in modo da permettere al nostro personale specializzato di occuparsi di attività di pulizia più impegnative. In questo modo in futuro, quando il personale disponibile non sarà più sufficiente, potremo far fronte con il robot ad almeno una piccola quantità di lavoro. Inoltre questo approccio garantisce un livello qualitativo sempre costante.

Con Robomatic Marvin avete acquistato un robot parzialmente autonomo. Perché non un modello completamente autonomo?
Credetemi, ho provato all’incirca la metà di tutti i robot per la pulizia in questione disponibili sul mercato. Completamente autonomi e parzialmente autonomi, senza un ordine logico. Robomatic Marvin mi è sembrato il modello più avanzato sia a livello pratico che tecnico. Molti dei robot completamente autonomi sono eccessivamente grandi e ingombranti per il nostro campo di applicazione. Robomatic Marvin invece è realizzato in modo estremamente compatto. Passa attraverso tutte le porte e si muove con agilità nei corridoi stretti.  Posso inoltre utilizzarlo anche in modo ibrido: come robot, ma anche come normale macchina lavasciuga, uno strumento per ogni situazione. Un robot completamente autonomo non mi offrirebbe questa flessibilità. Inoltre mi piace l’approccio Teach & Repeat: posso mostrare al robot il percorso che lui poi ripeterà in modo autonomo, senza programmazione, senza mappatura. Questo rappresenta un grande vantaggio nell’edificio nel quale lo utilizziamo: il cliente finale modifica spesso l’ambiente e improvvisamente le pareti di separazione si trovano in altri punti all’interno del locale o nuovi ostacoli vengono posizionati sul percorso. Con un robot completamente autonomo dovrei far venire ogni volta il tecnico, mentre con Marvin posso provvedere io autonomamente a “mostrargli” il nuovo percorso con la massima semplicità. Un ulteriore punto: i nostri clienti, nella maggior parte dei casi, non sono ancora pronti per una soluzione completamente automatizzata.

Cosa significa ciò in concreto?
I clienti non hanno l’ambiente per una macchina completamente automatizzata oppure non hanno bisogno dell’elevata frequenza di pulizia necessaria affinché un robot possa risultare economicamente vantaggioso. Non vale la pena utilizzare un robot completamente automatico per pulire il pavimento una volta alla settimana. Inoltre, in molti degli edifici dei clienti non ci sarebbe lo spazio sufficiente per la docking station ecc., oppure non è presente alcun ascensore. In più ho bisogno di una persona sul posto che pulisca le gomme tergi pavimento, che esegua la manutenzione sulla docking station, che ripari il sifone che gocciola o che liberi la griglia dello scarico dai residui di sporco, ecc. Il robot non può fare tutte queste cose e, ancora una volta, risulta quindi utilizzabile solo in un ambito limitato. La completa autonomia di un robot viene spesso presentata come un fattore che porta al successo, mentre io vedo in questo il principale punto debole: toglie a noi indipendenza e flessibilità.

Nella carta etica che l’azienda Furtmeier ha adottato per sé stessa, l’orientamento verso l’innovazione è una delle colonne portanti. È stato anche questo orientamento a contribuire alla decisione di acquistare un robot?
Sì, assolutamente. Il nostro motto è “Per il vostro successo”. Ciò significa che ogni giorno facciamo tutto quanto in nostro potere per la soddisfazione e il successo del cliente finale. E a tale scopo è vantaggioso trarre il massimo profitto dalle nuove tecnologie.

Come funziona il robot parzialmente autonomo?
In modo estremamente semplice! Percorro una volta la superficie da pulire con il robot. La macchina memorizza il percorso. Ora, dalla volta successiva, mi basta posizionare Robomatic Marvin sul punto di partenza perché pulisca in modo completamente autonomo il percorso appreso. In un certo senso è come un registratore a cassetta con tasto di registrazione e di riproduzione.

In quale edificio utilizzate il robot?
Robomatic Marvin pulisce i pavimenti di un’azienda che fabbrica impianti di produzione e automazione. Non si sarebbe potuto trovare nulla di più adatto: il robot pulisce i pavimenti di diversi capannoni nei quali si trovano i suoi colleghi robot in fase di realizzazione. Si tratta di tre capannoni, ognuno con una superficie di circa 1.000 metri quadrati con i pavimenti rivestiti in resina epossidica. Tra l’altro i dipendenti del cliente finale sono sempre contenti quando vedono passare Marvin nel capannone. Una volta in cui era fuori uso tutti hanno subito chiesto in modo scherzoso se “il Marvin” fosse ammalato (ride).

Quali tipi di sporco si trova a dover rimuovere il robot nei capannoni?
Il tipico sporco industriale: polvere, oli, grassi, trucioli di legno, strisciate di pallet e di gomma e macchie di caffè.

Cosa fa il personale mentre il robot pulisce il pavimento?
Tutto ciò che il robot non può fare! Vale a dire: pulire i bordi e gli angoli. Oltre a eseguire tutti i lavori al di sopra del livello del pavimento, come ad es. svuotare i cestini della spazzatura, sistemare gli asciugamani e la carta igienica, pulire le superfici, rimuovere le ragnatele. Il grande vantaggio: adesso tutti questi lavori vengono eseguiti contemporaneamente alla pulizia dei pavimenti.

Dove utilizza il robot manualmente come una normale macchina lavasciuga?
Dal momento che il pavimento in legno della mensa del cliente viene pulito solo sporadicamente con la macchina, in questo caso non risulta sensato “insegnare” a Robomatic Marvin per utilizzarlo in modalità robot. Per questa ragione per svolgere questa operazione ogni anno utilizziamo più volte il robot manualmente come una comune macchina lavasciuga. Il grande vantaggio: in presenza di sporco particolarmente aderente o di macchie essiccate, possiamo passare più volte nello stesso punto. Inoltre, a seconda delle situazioni, utilizziamo Marvin in modalità manuale per la pulizia locale di piccole superfici (ad es. toilette) o per effettuare piccole operazioni di pulizia straordinaria nel capannone.

Per quanto tempo ha testato Robomatic Marvin prima di decidere di acquistarlo?
38 minuti (ride). Dopodiché mi è stato chiaro che avevamo bisogno di questo robot. Da anni utilizziamo la macchina lavasciuga Discomatic Mambo di Wetrok. Con uno straordinario successo. Si tratta, tra l’altro, di una delle poche macchine lavasciuga sul mercato in grado di esercitare la pressione della spazzola necessaria per lo sporco particolarmente ostinato. Quando ho appreso che Robomatic Marvin si basa su Discomatic Mambo, mi sono subito fidato. E tutto ciò ha risvegliato la mia curiosità per gli sviluppi nel campo della robotica.

E il robot pulisce a fondo quanto Discomatic Mambo?
Assolutamente! In effetti molte volte ci troviamo ora a dover effettuare solo la pulizia dei bordi, in quanto la superficie viene pulita alla perfezione da Marvin. La differenza si nota subito. Se dovessimo redigere un certificato di lavoro per il nostro nuovo membro robotico del team, loderemmo con toni entusiastici la qualità della pulizia e l’efficienza. Tuttavia attualmente i robot non necessitano ancora, per fortuna, di alcun certificato di lavoro (ammicca).