"I pavimenti dissipativi dovrebbero essere utilizzati anche nei corridoi degli ospedali"


15.04.2021

L’ispettore per le verifiche elettrostatiche Tobias Buob ha testato il nuovo rivestimento protettivo Wetrok Mepol Ohm per verificarne la capacità conduttiva/dissipativa. La sua sentenza: il prodotto funziona. In questa intervista ci ha spiegato cosa sono i pavimenti dissipativi, per quale motivo è consigliabile trattarli con un rivestimento protettivo, e quale materiale utilizzato per i pavimenti è naturalmente dissipativo.

Sig. Buob, lei è titolare di STATECH SYSTEMS AG, un ente di ispezione accreditato per le verifiche elettrostatiche. Come si potrebbe descrivere il suo lavoro?
Molti dei miei conoscenti, ancora oggi, non capiscono esattamente cosa faccio per lavoro (ride). Cercherò di spiegarmi al meglio: le norme internazionali prescrivono, per determinate tipologie di locali, l’utilizzo di pavimenti speciali. Si tratta nella fattispecie di pavimenti che prevengono la formazione di scariche elettrostatiche. È questo il caso ad esempio delle sale operatorie (protezione delle persone), dei locali adibiti alla produzione di componenti elettronici (protezione contro il danneggiamento dei dispositivi) o dell’industria chimica (protezione dal pericolo di esplosione). In questi casi è necessario utilizzare pavimenti conduttivi/dissipativi, che nel gergo specialistico chiamiamo pavimenti ESD. Simili requisiti in termini di azione dissipativa si applicano anche ad altri elementi protettivi, quali ad esempio scarpe, tavoli o sedie. Ciò significa che i materiali devono scaricare in sicurezza sul pavimento le cariche elettriche. Il nostro compito è eseguire perizie e verifiche su questo tipo di pavimenti o su altri elementi protettivi di aziende esterne al fine di accertare che assolvano effettivamente alla propria funzione dissipativa. In caso di esito positivo rilasciamo un certificato.

E in caso di esito negativo?
In questo caso il pavimento deve essere nuovamente trattato con un apposito rivestimento o sostituito, per essere quindi sottoposto a una nuova verifica.

Cosa si intende esattamente con carica elettrostatica?
Le cariche elettrostatiche si formano in conseguenza della separazione delle cariche (sfregamento) fra diversi materiali. Ad esempio in conseguenza dello sfregamento delle suole delle scarpe sul pavimento una persona può accumulare una carica elettrostatica, che si scarica successivamente con una piccola scossa elettrica. Esempio: state camminando su un pavimento con scarpe con suole in plastica. La carica non può scaricarsi sul pavimento e si accumula. Dopo un po’ toccate la maniglia di una porta (materiale conduttivo), ed ecco la scossa segno della scarica elettrica. Il risultato: si avverte un formicolio e si “prende la scossa”.

Lei e il suo team siete esperti di materiali conduttivi/dissipativi: vi occupate anche della vendita di prodotti ESD?
Sì, in effetti lo facciamo. Circa 30 anni fa abbiamo iniziato la nostra attività di vendita di materiali protettivi ESD. A oggi sviluppiamo, testiamo e vendiamo ad esempio scarpe antinfortunistiche, sedie, materiali di imballaggio, sottomano o pavimenti conduttivi/dissipativi, insomma tutto ciò che può essere necessario in un ufficio o negli ambienti attigui. Tuttavia, intorno agli anni 2000, abbiamo iniziato a ricevere sempre più spesso richieste da parte di soggetti terzi per la fornitura di servizi di test. Nel 2006 con la creazione dell’ente accreditato per le verifiche elettrostatiche, abbiamo aggiunto un ulteriore servizio a quelli offerti. L’aspetto per noi più importante è tuttavia la nostra indipendenza e credibilità: infatti offriamo i nostri servizi in qualità di rivenditori OPPURE di ispettori: una cosa esclude l’altra.

Qual è la differenza tra un pavimento antistatico, uno dissipativo e uno conduttivo?
Iniziamo dal livello di sicurezza più basso: i pavimenti antistatici attenuano la carica elettrostatica degli oggetti. Questi pavimenti impediscono il verificarsi di fenomeni quali i “capelli dritti” o le dolorose scintille di scarica, e vengono utilizzati spesso negli uffici. Nella maggior parte dei casi chi utilizza questi locali non è minimamente consapevole del fatto che sta appoggiano i piedi su un pavimento antistatico. Si tratta spesso di rivestimenti in tessuto nei quali la scelta dei materiali si rivela un fattore decisivo. Il seguente esempio può chiarire questo aspetto: quando ci si toglie un pullover in cotone nella maggior parte dei casi si avverte soltanto un fruscio minimo, ma se si fa la stessa cosa con un pullover in poliestere il fruscio (= la tensione elettrostatica) si avverte più intensamente.

Il secondo livello è rappresentato dai pavimenti dissipativi. Questi contrastano le scariche elettrostatiche facendo sì che le cariche accumulate si scarichino in modo lento e graduale. I pavimenti dissipativi si trovano spesso nelle sale server o negli impianti produttivi di componenti elettronici. Su questo tipo di pavimento una persona può accumulare una carica soltanto minima che viene in ogni caso scaricata immediatamente sul pavimento stesso. In questo modo, quando la persona tocca un dispositivo, si evita il prodursi di scariche elettrostatiche pericolose in quanto è esclusa la possibilità che si formino cariche elevate. Il 95% dei nostri rilevamenti viene effettuato su pavimenti dissipativi.

Il massimo livello di sicurezza per gli ambienti particolarmente sensibili è offerto dai pavimenti conduttivi. Questi riducono immediatamente al minimo le tensioni. Questo strumento è utilizzato per la protezione delle persone ad esempio nelle sale operatorie e negli ambienti a rischio di esplosione (ad es. un laboratorio chimico). Nelle sale operatorie è presente infatti un elevato livello di infiammabilità dovuto alla presenza di un’atmosfera con elevate quantità di ossigeno. Un’eventuale scintilla elettrostatica in questo contesto potrebbe facilmente causare un incendio. I pavimenti conduttivi fanno sì che le cariche elettriche vengano immediatamente e completamente trasmesse sul pavimento stesso.

Perché l’utilizzo di pavimenti dissipativi non è prescritto dappertutto?
Per gli scopi di utilizzo della maggior parte dei locali sono sufficienti i comuni pavimenti. Ad esempio in un’abitazione privata: quando si indossa un pullover in tessuto sintetico può capitare di “prendere una scossa” accarezzando il gatto, ma questo non è pericoloso. Inoltre i pavimenti ESD non sono esattamente economici e hanno uno scopo principalmente funzionale, il che fa sì che le opzioni a disposizione in termini estetici siano piuttosto limitate.

Quindi i pavimenti ESD sono riconoscibili? E se sì, in base a quali caratteristiche?
Sì, nella maggior parte dei casi a uno sguardo attento è possibile capire se si tratti o meno di un pavimento ESD. All’interno di un pavimento deve sempre essere miscelata una sostanza speciale per renderlo dissipativo. Nel Linoleum e nei pavimenti in PVC si possono vedere dei punti neri in grafite, nei pavimenti in resina epossidica la capacità dissipativa è individuabile dalle piccole fibre conduttive che formano delle linee visibili, mentre i pavimenti in poliuretano hanno nella maggior parte dei casi una colorazione grigia, essendo questo il colore del pigmento con azione conduttiva. L’unica eccezione è rappresentata dal calcestruzzo: questo materiale è per sua natura dissipativo.

Esistono tipi di locali sprovvisti di pavimenti ESD in cui tuttavia il loro impiego sarebbe auspicabile o utile?
Indubbiamente! Negli ospedali l’obbligatorietà dei pavimenti ESD è prevista solo per le sale operatorie. La mia opinione tuttavia è che sarebbe assolutamente necessario prevederne l’utilizzo anche nei corridoi e nelle stanze dei pazienti. In alcuni casi il personale sanitario ha un vero e proprio timore di spostare i letti dei pazienti (= di causare uno sfregamento), in quanto i telai dei letti possono accumulare cariche significative potenzialmente in grado di provocare scariche particolarmente dolorose. Tutto questo si potrebbe facilmente evitare utilizzando pavimenti ESD.

È necessario trattare i pavimenti dissipativi con rivestimenti protettivi?
I pavimenti dissipativi funzionano in linea di principio anche senza rivestimento protettivo. Tuttavia, oltre a proteggere il pavimento, un rivestimento offre diversi vantaggi. Pertanto è assolutamente consigliabile l’applicazione di un rivestimento funzionale.

Quali sono, in concreto, i vantaggi offerti da un rivestimento protettivo?
Il rivestimento protegge il pavimento evitandone lo scolorimento, impedendo allo sporco di aderire e semplificandone la pulizia. In breve: il rivestimento protettivo rende il pavimento più resistente, e questo è un aspetto importante dal momento che questo tipo di pavimento viene pulito in modo scorretto talvolta per anni. Oltre a questo, l’argomento principale a favore dell’applicazione di un rivestimento adeguato è il seguente: migliora le caratteristiche dissipative del pavimento in modo duraturo. Del resto c’è un ulteriore aspetto che viene spesso dimenticato: i pavimenti ESD possono essere leggermente scivolosi e anche in questo caso un rivestimento protettivo può aiutare a garantire una maggiore sicurezza.

Quali sono le caratteristiche che un prodotto per il rivestimento protettivo deve avere?
Non deve in nessun caso avere una funzione isolante! Alcuni rivestimenti protettivi, dopo molte applicazioni, formano uno strato isolante, in particolare nei punti di più difficile accesso, come ad es. sotto i tavoli. Ciò si può rivelare estremamente pericoloso in quanto annulla la capacità dissipativa del pavimento. Il prodotto deve garantire la maggiore durata possibile (una sola applicazione) e deve essere facile da utilizzare.

Avete testato Wetrok Mepol Ohm, un nuovo rivestimento protettivo per i pavimenti conduttivi/dissipativi. Come viene eseguito questo tipo di test?
In una prima fase abbiamo effettuato una pulizia di fondo su sei lastre in Linoleum (sezioni di pavimento dissipativo) per esporle successivamente per 48 ore a una temperatura ambientale di 23 gradi e con un’umidità relativa dell’aria pari al 12% (norma ESD). Dopodiché abbiamo proceduto a rilevare i valori “prima dell’applicazione” delle lastre nelle condizioni ambientali precedentemente descritte. Le condizioni di test estreme sono importanti per determinare la funzionalità del prodotto anche nei mesi invernali. Quindi abbiamo applicato sulle lastre il rivestimento Mepol Ohm. Per la precisione su ogni lastra è stato applicato un numero diverso di strati. Dopodiché abbiamo nuovamente lasciato le lastre ad asciugare per 48 ore. Una volta trascorso questo tempo, il test si è concentrato sulla rilevazione dei valori “dopo l’applicazione”: in questo modo siamo stati in grado di misurare la variazione dei valori di dissipazione. Al fine di ottenere un risultato con un margine di sicurezza assoluto, le misurazioni vengono eseguite in quattro modalità: mediante una misurazione da punto a punto (posizioniamo due elettrodi sul pavimento e misuriamo la resistenza tra un punto e l’altro), una misurazione della resistenza di messa a terra (in questo caso misuriamo la resistenza di un elettrodo “contro” il potenziale di terra), una misurazione della resistenza di sistema (in questo caso coinvolgiamo nella misurazione una persona in piedi sul pavimento) e un test di camminata (durante il quale misuriamo la tensione elettrica del corpo di una persona che cammina sul pavimento). Gli ultimi due test sono i più importanti in quanto rispondono alla seguente domanda: a quale velocità può una persona scaricare la carica accumulata sul pavimento e quale livello di carica può accumulare muovendosi? Il risultato non deve superare determinati valori di soglia.

Qual è la vostra sentenza relativamente al test eseguito su Mepol Ohm?
Questo prodotto ci ha assolutamente convinti! In particolare nelle ultime due misurazioni la resistenza (Ohm) ha mostrato valori di due terzi inferiori rispetto al valore “prima dell’applicazione” (pavimento non trattato con il rivestimento).  Questo indica in modo documentato una drastica riduzione della carica accumulata sulle persone su un pavimento trattato con Mepol Ohm rispetto a un pavimento privo di trattamento, un risultato straordinario!

Come valutate questo risultato rispetto a quelli ottenuti con i prodotti della concorrenza sottoposti a test?
Una riduzione del livello di carica sulle persone di due terzi è un valore assolutamente impressionante. Normalmente, le aziende che ci richiedono di effettuare i test sono soddisfatte quando il loro rivestimento protettivo non incide negativamente sulla conduttività del pavimento o, se lo fa, in modo non eccessivamente significativo. Con Mepol Ohm succede esattamente il contrario: il prodotto addirittura migliora la conduttività!

A chi consiglierebbe Mepol Ohm?
A tutte le aziende che stanno pensando di realizzare un nuovo pavimento dissipativo o conduttivo. Inoltre anche a tutte le aziende con pavimenti ESD che stanno diventando vecchi e che desiderano “limitare i danni” utilizzando un rivestimento protettivo.


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